Causa in corso
Magdalena Aulina Saurina
- Venerabile Serva di Dio -

Magdalena Aulina Saurina

(1897 - 1956)

Venerabilità:

- 17 dicembre 2022

- Papa  Francesco

Fondatrice dell’Istituto Secolare delle Señoritas Operarias Parroquiales; ispirata all’esperienza di Santa Gemma Galgani, visse, da laica, un grande amore a Cristo Vittima nella sua Passione e nell’Eucaristia, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Dalla profonda vita interiore scaturì la sua azione apostolica

  • Biografia
”nelle difficoltà guardate Gesù sulla Croce e meditate la sua passione ... Fate tutto, allora, per amore, per piacere a Gesù”

 

La Venerabile Serva di Dio Magdalena Aulina Saurina nacque il 12 dicembre 1897 a Banyoles (Girona, Spagna). Nel 1912, dopo aver letto una biografia di Gemma Galgani, cominciò a partecipare attivamente alla vita parrocchiale, nonostante il sopraggiungere di varie malattie. Nel 1920 contribuì all’avvio del Catechismo Parrocchiale, l’anno seguente, fondò il “Patronato per le giovani lavoratrici” e, nel 1922, il “Casal Parroquial” della Sacra Famiglia. Emise i voti privati di verginità, di vittima e di fedeltà alla Grazia. Nel mese di febbraio 1923 Magdalena ebbe una grave ricaduta nella malattia, ma, nella notte fra il 2 e il 3 aprile avvenne una sua straordinaria guarigione, che attribuì all’intercessione di Gemma Galgani.

A motivo della beatificazione di Gemma Galgani nel 1933, ella volle che fosse innalzato un monumento in suo onore a Banyoles. Dal 1928 alcune amiche desiderarono seguirla nella consacrazione al Signore con voti privati. La Venerabile Serva di Dio volle dare al loro apostolato un orientamento di tipo laicale: essere consacrate a Dio, ma senza un “abito identificativo”, guidati da un ardente amore verso Dio e verso le anime, un desiderio sempre acceso di raggiungere la santità, di vivere pienamente il Vangelo in mezzo al mondo, accanto alle parrocchie, in una spiritualità di unione con Cristo Vittima. Di fatto anticipava di un decennio circa il contenuto della Provida Mater Ecclesia di Pio XII del 1947.

Per tale motivo, non comprendendo del tutto lo stile di vita della Venerabile Serva di Dio e delle sue compagne, nel 1936 il Vescovo di Girona, Mons. José Cartañá, rese pubblico un decreto in cui proibì l’Opera in Diocesi. Un decisivo aiuto alla Saurina venne dal Servo di Dio Marcellino Olaechea, Vescovo di Pamplona dal 1935 e, poi, Arcivescovo di Valencia. Grazie al suo costante interessamento, nel 1941, si riuscì a risolvere l’opposizione del Vescovo di Girona e, nel 1945, l’Opera fu riconosciuta nella diocesi di Pamplona come Pia Unione, con il nome di “Señoritas Operarias Parroquiales”. Tuttavia il Sant’Uffizio dispose una visita apostolica per chiarire la situazione.

La prima visita apostolica, nel 1951, da parte del Vescovo ausiliare di Madrid-Alcalà, Mons. José María García Lahiguera, durò quattro anni, e si concluse nel 1955 con la rimozione della Venerabile Serva di Dio dalla carica di Direttrice generale. Magdalena si sottomise subito alla decisione. Una nuova visita apostolica fu realizzata nel 1956 da padre Agatangelo da Langasco, ofmcap. Ella, gravemente ammalata, attese l’esito della visita apostolica con grande fiducia. Però le sue condizioni di salute si aggravarono, fino alla morte, avvenuta il 15 maggio 1956 a Barcellona (Spagna).

Nel 1958 venne presentata al Sant’Uffizio la relazione finale della seconda visita apostolica a cura di p. Agatangelo, nella quale veniva provata la straordinaria rettitudine di coscienza della Serva di Dio e la sua totale fedeltà alla volontà di Dio e alla Chiesa.

La Venerabile Serva di Dio, ispirata all’esperienza di Santa Gemma Galgani, visse, da laica, un grande amore a Cristo Vittima nella sua Passione e nell’Eucaristia, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

Dalla profonda vita interiore scaturì la sua azione apostolica per la quale, sostenuta dalla fede, affrontò e superò molte difficoltà. Mentre le attività si moltiplicavano, la salute peggiorava, con malesseri fisici. Con l’aiuto della grazia, non si scoraggiò, ma seppe mantenere viva la speranza, esercitando in mondo straordinario l’obbedienza. Tutte le attività che intraprese avevano come finalità l’aiuto del prossimo. Con l’inizio della guerra civile spagnola patì la persecuzione religiosa, prodigandosi per accogliere in casa i cattolici, tra cui vari religiosi e religiose. Sopportò le incomprensioni pregando e rimanendo in silenzio.

Visse in umiltà, fiducia e carità verso Dio e verso i fratelli bisognosi, secondo la regola che lei stessa aveva dato alle figlie spirituali: “Amatevi sinceramente … riconoscete le vostre debolezze ... vivete felici e contenti ... (nelle difficoltà) guardate Gesù sulla Croce e meditate la sua passione ... Fate tutto, allora, per amore, per piacere a Gesù”.

La fama di santità, già presente in vita, è rimasta costante dopo la morte, unita ad una certa fama signorum.