Causa in corso
Maria Elisabetta Mazza
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Elisabetta Mazza

(1886 - 1950)

Venerabilità:

- 07 luglio 2017

- Papa  Francesco

Fondatrice dell’Istituto delle Suore Piccole Apostole della Scuola Cristiana;  scopo della sua vita fu quello di essere un’insegnante cattolica, per portare l’educazione cristiana nell’ambiente scolastico statale, che spesso era oggetto di strumentalizzazioni ideologiche

  • Biografia
Fu ammirata per la non comune pietà e per lo zelo nell’apostolato. Dai suoi scritti emerge la tensione verso il cielo, che nutre la sua speranza e la sostiene soprattutto nei momenti difficili

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Elisabetta Mazza nacque il 21 gennaio 1886 a Martinengo (Bergamo, Italia), in una famiglia benestante che la educò alla vita cristiana. Nel 1894, in seguito alla morte della madre, venne affidata ad una zia paterna e dovette trasferirsi nel paese vicino, Mornico al Serio. Nel 1901, entrò nell’Educandato del Monastero di San Benedetto per completare la sua formazione. Attratta dalla spiritualità francescana, sotto la guida del direttore spirituale, Don Bernardino Gavazzeni, parroco di Mornico al Serio, il 3 maggio 1904, la Serva di Dio entrò nel Terzo Ordine di San Francesco, assumendo il nome di Maria Crocifissa. L’8 dicembre dello stesso anno, chiese di essere ammessa fra le Orsoline di Gandino ma, nonostante la risposta positiva, seguendo il parere del direttore spirituale, ella rinunciò. Nel 1908 si iscrisse alla Scuola Normale “Paolina Secco Suardo” di Bergamo. Tre anni dopo, superati gli esami di abilitazione all’insegnamento nella scuola elementare, venne nominata insegnante nelle scuole comunali di Mornico al Serio. Nel 1913 si affidò alla direzione spirituale di Don Luigi Sonzogni, coadiutore parrocchiale di Mornico. Il 12 aprile 1914 emise il voto perpetuo di castità e, il 25 luglio 1915, il voto di obbedienza al direttore spirituale e di uniformità alla volontà di Dio. Il 13 novembre 1917, Don Sonzogni presentò alla Venerabile Serva di Dio il progetto di un Istituto Religioso in abito laico, per insegnanti della scuola statale, con l’obiettivo di svolgere apostolato nel mondo della scuola. Ella accolse con entusiasmo la proposta, che sentiva corrispondere alla sua vocazione. Nel 1918, fu chiamata ad insegnare nella Scuola Statale di Nembro e, nel 1920, in quella di Bergamo. Il 25 dicembre dello stesso anno emise la professione religiosa privata con i tre voti di povertà, castità e obbedienza, nelle mani del direttore spirituale. Il 2 novembre 1924 iniziò la vita di comunità con le compagne Camilla e Clelia Facchinetti, dapprima in un piccolo appartamento di Bergamo e, successivamente, in quella che sarà la Casa Madre dell’Istituto, “Villa Santa Maria Assunta”, sempre a Bergamo, dove aprì in seguito un pensionato per insegnanti e studentesse. Il 25 luglio 1936 la nuova Comunità fondata dalla Venerabile Serva di Dio venne riconosciuta dal Vescovo di Bergamo Mons. Adriano Bernareggi come Istituto di diritto diocesano con il nome “Pia Associazione Piccole Apostole della Scuola Cristiana”. Fu eletta prima Superiora generale e Don Luigi Sonzogni fu il Superiore canonico. Il 30 novembre 1938 lasciò definitivamente l’insegnamento scolastico per seguire lo sviluppo dell’Istituto. Nel 1945, con il contributo della Venerabile Serva di Dio, fu rimessa in auge l’antica Associazione Magistrale “Nicolò Tommaseo”, sotto il nuovo nome di “Associazione Italiana Maestri Cattolici”. Il 31 dicembre 1948 fu celebrato il primo Capitolo generale dell’Istituto delle Piccole Apostole della Scuola Cristiana, che la confermò come Superiora generale, la quale, nel 1950, a causa di una broncopolmonite, si ammalò gravemente.

Morì a Bergamo (Italia) il 29 agosto 1950.

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana fu istruita presso la Curia ecclesiastica di Bergamo (Italia) dal 9 maggio 1989 al 4 dicembre 1992, durante la quale furono raccolte le prove documentali e vennero escussi ottantadue testi, di cui tredici ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 12 febbraio 1994.

CONGRESSO PECULIARE DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 12 maggio 2016. I Consultori sottolinearono che scopo della vita della Venerabile Serva di Dio fu quello di essere un’insegnante cattolica, per portare l’educazione cristiana nell’ambiente scolastico statale, che spesso era oggetto di strumentalizzazioni ideologiche. Curò la crescita morale degli alunni, introducendo una formazione integrale che univa all’istruzione culturale una educazione umana e spirituale. Riteneva necessaria anche una specifica preparazione pedagogica degli insegnanti. Da questa passione per la didattica maturò in lei l’idea di fondare una Congregazione dedita all’insegnamento nella scuola statale. Partecipò all’associazionismo sociale promuovendo l’“Associazione Italiana Maestri Cattolici”. Attraverso l’insegnamento, cercò di ridare dignità alle persone. Il suo amore per Dio lo riversò sui bambini poveri e disadattati.

Al termine del dibattito, i Consultori all’unanimità si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 4 luglio 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’eroicità delle virtù. Fu ammirata per la non comune pietà e per lo zelo nell’apostolato. Dai suoi scritti emerge la tensione verso il cielo, che nutre la sua speranza e la sostiene soprattutto nei momenti difficili e di fragilità del suo fisico. La fiducia in Dio l’accompagnò nella quotidianità, alimentando in lei il culto della presenza di Dio provvidente, che non l’avrebbe lasciata mai sola. Alimentò la sua vita di fede attraverso la preghiera assidua, soprattutto trascorrendo lunghe ore in adorazione e meditazione. Nel suo discernimento, aiutata da vescovi e sacerdoti, diede inizio alla sua opera attraverso un modello innovativo per il suo tempo, capendo che doveva impegnarsi nell’educazione delle giovani in un contesto di vita cristiana all’interno di una società non sempre benevola verso la Chiesa. Nella sua vita, mostrò un’intima unione con Cristo al servizio dell’annuncio del Vangelo.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.