Causa in corso
María Rocío de Jesús Crucificado (al secolo: María Josefa Rodríguez Xuárez de la Guardia)
- Venerabile Serva di Dio -

María Rocío de Jesús Crucificado (al secolo: María Josefa Rodríguez Xuárez de la Guardia)

(1923 - 1956)

Venerabilità:

- 07 febbraio 2014

- Papa  Francesco

Suora professa della Congregazione delle Suore dell’Amore di Dio; la sua breve esistenza fu un crescendo alla sequela di Cristo Sposo, un inno di amore a Dio, all’Eucaristia e alla Vergine Maria, un cammino rapido e gioioso verso la santità, nella ricerca generosa della volontà di Dio

  • Biografia
Fu capace di diffondere la luce della fede attorno a sé con evange-lica letizia. La sua testimonianza può essere indicata ai giovani e ai religiosi come modello di donna felice della propria vocazione

 

La Venerabile Serva di Dio María Rocío de Jesús Crucificado (al secolo: María Josefa Rodríguez Xuárez de la Guardia) nacque a Colmenar (Málaga, Spagna) il 16 maggio 1923, in una famiglia profondamente religiosa e di buona condizione economica. Suo padre, Juan Rodríguez Guillén, Tenente della Guardia Civil, e sua madre, Ángeles Xuárez de la Guardia, erano persone pie, assai caritatevoli con i bisognosi. Fu la prima di sette fratelli; una settimana dopo la nascita fu battezzata nella Parrocchia di Nostra Signora dell’Assunzione di Colmenar; ricevette la Confermazione all’età di tre anni.

Grazie alla formazione ricevuta dai genitori, Maria Josefa crebbe nobile e generosa. Il padre, in particolare, seppe educare la primogenita in modo forte e onesto. Perciò, quando Maria Josefa fece il suo ingresso nel Collegio dell’Amore di Dio a Zamora (Spagna) nel febbraio del 1936, portava dentro di sé l’ansia di un ideale superiore a quello delle coetanee. La sua devozione mariana era straordinaria; con le compagne non sapeva parlare né scrivere se non di Lei.

Tra il 1931 e il 1938 la famiglia, a causa degli impegni militari del padre, si trasferì a Benavente (Zamora), dove ella poté iscriversi al Collegio delle Suore della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Il 16 settembre fece il suo ingresso al Baccellierato, ma a causa di una peritonite dovette sospendere gli studi che poi riprese una volta superata la malattia.

Tra il 1936 e il 1938 frequentò a Zamora il Collegio del Sacro Cuore di Gesù delle Suore dell’Amore di Dio. A soli tredici anni fece voto di verginità e si arruolò nella “Alleanza in Gesù per Maria”, per la difesa della purezza tra le giovani.

Negli anni 1938-1943 visse prima a Irún (Guipúzcoa) e poi a Pamplona (Navarra); durante questi anni continuò i suoi studi che completò con l’esame di stato a Saragozza, ottenendo il titolo di Baccelliere. Nel 1944, terminato il curriculum di studi da Maestra di Primo Insegnamento a Pamplona, ottenne il titolo di Magistero.

Ben presto ella sentì il desiderio di diventare religiosa, ma i suoi genitori si opposero perché molto giovane.

I genitori le proposero di continuare gli studi all’Università, ma lei, fedele alla voce del Signore, all’età di 21 anni, espresse loro di nuovo il suo desiderio di essere religiosa.

Superate alcune difficoltà, entrò a Zamora nel Noviziato delle Suore dell’Amore di Dio il 21 novembre 1944, festa della Presentazione. Il 2 luglio del 1945, festa della visitazione della Madonna, vestì l’Abito ricevendo il nome religioso “María del Rocío di Gesù”.

Il 19 luglio 1947 fece la professione temporale e il 6 agosto dello stesso anno fu destinata a Bullas (Madrid), incaricata della direzione del collegio e dell’insegnamento.

Nell’anno 1948, per motivi di salute, fu destinata a Salamanca, anche con l’intenzione di continuare gli studi. Qui insegnò in un Collegio di recente fondazione e, dal 1950, presso la prestigiosa Università locale, si iscrisse alla facoltà di Lettere e Filosofia. Il 19 luglio 1952, sempre a Salamanca, emise i voti perpetui.

Il 1° novembre, quando avrebbe dovuto scegliere la specializzazione, fu inviata dalla Madre Generale a Roma per aprire una comunità e continuare gli studi.

Nell’Urbe, negli anni 1952-1955, frequentò l’Istituto di Magistero “Maria SS. Assunta”. Una collega di Università, membro dell’Istituto delle Religiose del SS.mo Sacramento, pensò a lei per essere aiutata e le fece fare un tirocinio nella scuola con le bambine italiane.

Prima della Pasqua del 1956 Suor Maria del Rocío cominciò ad accusare stanchezza. Il Martedì Santo il medico le diagnosticò una pleurite e le prescrisse la streptomicina. La sua salute purtroppo peggiorava sempre più, tanto che nella notte del Mercoledì Santo ebbe nuove complicazioni. La pleurite degenerò in broncopolmonite e l’organismo di Suor Maria del Rocío non reagì. Il Giovedì Santo, all’alba, ricevette gli ultimi Sacramenti e chiese che le disponessero davanti l’immagine della Madonna; parlava con Lei come se fosse alla sua presenza.

«Mai in lei mancò l’olio della carità né lasciò di brillare di fede, né la fiamma della speranza. Si spense recitando preghiere e salmi, con una gioia che le trasfigurava il viso, si fermava alle parole del ‘Te Deum’: in Te, Domine speravi, non confundar in aeternum. Spirò assaporando le parole dell’Anima Christi: “Ut cum sanctis tuis laudem Te in saeculorum. Amen”» 

Morì il 30 marzo, Venerdì Santo, a Roma, all’età di 33 anni. Il corpo fu inumato nel cimitero del Verano nella tomba di proprietà delle religiose della Risurrezione. Nel 1965 i resti mortali furono traslati nella tomba delle Religiose dell’Amore di Dio e il 21 dicembre 2001 definitivamente nella Casa Madre in Toro, Diocesi di Zamora.