Maria Santina Collani
(1914 - 1956)
Suora professa dell’Istituto delle Suore Misericordiose, completamente dimentica di sé stessa, con assoluta semplicità tutto orientava alla maggior gloria di Dio e alla salvezza dei fratelli. Donna saggia e prudente, moderata e austera, ebbe una particolare cura nei confronti delle sue consorelle, per le quali fu una testimone costante e credibile
Maria Santina Collani nacque il 2 marzo 1914 ad Isorella (Brescia, Italia). Rimasta orfana di madre nel 1918, mentre il padre si trovava al fronte, venne affidata a due anziane zie nubili, abitanti a Montepelato di Binanuova (Cremona, Italia), dalle quali ricevette la prima educazione religiosa ed umana. Al ritorno dalla guerra, il padre si risposò e si stabilì a Isorella, dove frequentò la scuola elementare. Dal 1933 si trasferì nuovamente dai parenti materni a Binanuova. Nel 1939 venne assunta come aiutante dalle Oblate di Nostra Signora del Sacro Cuore a Cremona. Nel 1940 chiese di essere accolta come Oblata e, dopo quattro anni di formazione, il 31 dicembre 1944 ricevette il Crocifisso. Dopo una ricerca approfondita della volontà di Dio ed affidandosi al consiglio del padre spirituale, don Francesco Tantardini, decise di entrare nella nuova Congregazione delle Sorelle Misericordiose, fondata l’11 maggio 1947 da Padre Achille Fosco, dei Frati Minori Conventuali, e da Madre Francesca Semporini, a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza. L’8 dicembre 1949 iniziò il noviziato e il 25 novembre 1950 emise la professione temporanea. Insegnò per breve tempo in una scuola nell’avellinese. Quindi venne trasferita a Borgo d’Ale, nella Casa di Riposo per anziani, dove ricoprì l’ufficio di Superiora e Direttrice. Il 15 agosto 1955 emise la professione perpetua nelle mani di Madre Francesca Semporini e alla presenza di Padre Achille Fosco.
Nell’ottobre del 1955 iniziò ad avvertire i primi sintomi della malattia. Ricoverata a Biella, le venne diagnosticato un tumore maligno in zona parotide-carotidea.
Morì il 22 dicembre 1956 a Borgo d’Ale (Italia), all’età di 42 anni.
Fu segnata da molte sofferenze, a partire dalla prematura morte della madre fino al periodo della malattia, che accolse con profonda fede. Nella Congregazione delle Misericordiose, fu fedele e generosa nel vivere il carisma, facendo anche il voto di vittima per la salvezza dei peccatori e la santificazione dei sacerdoti.
Accettava tutto con umiltà, offrendo ogni sacrificio al Signore. Grande fu la sua carità verso Dio e verso il prossimo. Amò l’Eucaristia e la Vergine Maria. Animata da uno straordinario spirito di sacrificio, svolse i compiti a lei affidati con generosità, occupandosi dei piccoli, degli anziani e dei poveri in modo esemplare.
VERCELLENSIS
Beatificationis et Canonizationis
Servae Dei
MARIAE SANCTINAE COLLANI
(in saeculo: Mariae)
Sororis professae Instituti Sororum Misericordium
(1914-1956)
___________
Super Virtutibus
«Stare con Gesù! Come è brutto il mondo senza di Lui… Ho un solo desiderio: amare Gesù e consumarmi per lui… Voglio fare la volontà di Dio… A volte desidero morire per poterlo vedere e mi domando: “Cosa ho fatto finora per Lui?”. Ma io voglio amarlo e che tutti lo amino».
Con queste parole, scritte in vari momenti della sua vita, la Serva di Dio Maria Santina Collani (al secolo: Maria) esprimeva il valore fondamentale che l’aveva ispirata in tutta la sua vita: l’amore misericordioso nella contemplazione e nell’azione.
La Serva di Dio nacque a Isorella, presso Brescia, il 2 marzo 1914. Secondogenita di Giovanni e Luigia Eleonora Bonali, rimase orfana di madre a quattro anni, nel 1918, in piena guerra e con il padre al fronte. Perciò venne affidata ad alcuni parenti materni che vivevano a Binanuova di Cremona. Lì iniziò a frequentare la parrocchia e, con qualche discontinuità, le scuole elementari, arrivando solo alla licenza della terza classe e iscrizione alla quarta. La maestra Emma Davini la indirizzò, nel 1939, alle Oblate di Nostra Signora del Sacro Cuore di Cremona, come inserviente. Ma, in seguito la Serva di Dio avvertì con chiarezza la vocazione alla vita consacrata e dal 1944 rimase presso la comunità come oblata.
Dal 1940 visse per un periodo a Gardone Riviera. Nel 1948, su suggerimento del confessore, iniziò a frequentare le Suore Misericordiose ad Atella, presso Potenza, dove conobbe Margherita Guaini, la quale in un secondo momento passerà a fondare l’istituto delle Missionarie di Gesù Sacerdote. Fece ritorno a Cremona, ma ogni giorno di più andava comprendendo di non trovarsi nel posto giusto. Infatti, nel 1949, dopo essere stata presso un’altra comunità religiosa, si ritirò dalle Oblate di Cremona e parti alla volta della Lucania, a Rionero in Vulture (PZ). Qui, il giorno dell’Immacolata Concezione, iniziò il noviziato tra le Suore Misericordiose: con questa decisione terminarono le sue incertezze. Due giorni dopo, accompagnate dalla Madre Generale, la Serva di Dio e altre due consorelle arrivarono a Monteverde, presso Avellino: Maria venne nominata superiora della piccola comunità.
Terminato l’anno di noviziato, il 25 novembre 1950 a Rionero in Vulture emise la professione temporanea nelle mani del vescovo di Melfi Rapolla Petrosa. In quella occasione aggiunse al nome di battesimo il secondo nome di Santina, a riconoscente ricordo di Santina Mancini, Superiora delle Oblate di Cremona. L’anno seguente fu nominata superiora del convento di Borgo d’Ale presso Vercelli. Nella festa dell’Assunta del 1955, nella chiesa parrocchiale di Germagno presso Verbania, emise la professione perpetua.
Qualche tempo dopo venne ricoverata all’ospedale di Biella, dove precedentemente aveva subito un intervento alla mano sinistra a causa di un ago che aveva tenuto per circa un anno, e si sottopose a una biopsia alla regione parotidea, a scopo diagnostico. Seguì una radioterapia in dieci sedute, dopo di che tornò ad Atella, per partecipare ad un corso di esercizi spirituali, e, nel viaggio di ritorno, visitò la santa Casa di Loreto. La sua salute, tuttavia, si presentava sempre più problematica, così che dovette essere ancora una volta ricoverata per nove giorni all’ospedale san Giovanni di Torino, per radioterapie. Qui ricevette la visita della sua antica maestra, che nel frattempo era diventata oblata di Nostra Signora del Sacro Cuore. Fu in grado di partecipare anche a un pellegrinaggio in treno da Vercelli a Lourdes.
Il profilo spirituale della Serva di Dio si caratterizzò per una costante ricerca della perfezione evangelica. Le sue doti umane, le virtù cristiane e della consacrazione religiosa emergono con chiarezza nel suo percorso. Donna profondamente radicata nella fede, visse in sincera comunione con il Signore e comprese le vicende della sua vita come un cammino verso la maturità spirituale. Intensa e coerente fu l’offerta di sé stessa al Signore, che ogni giorno si rinnovava nella preghiera e si esprimeva concretamente in una grande sensibilità e generosità nel servizio. Incrollabile la sua speranza di fronte a difficoltà e incomprensioni. Completamente dimentica di sé stessa, Suor Maria Santina con assoluta semplicità tutto orientava alla maggior gloria di Dio e alla salvezza dei fratelli. Persona saggia e prudente, moderata e austera, ebbe una particolare cura nei confronti delle sue consorelle, per le quali fu una testimone costante e credibile.
La Serva di Dio morì nella casa di riposo “La Consolata” a Borgo d’Ale (VC) il 22 dicembre 1956. Seppellita nel cimitero locale, dal 2019 i suoi resti mortali furono traslati nella chiesa dei Santi Agata e Giorgio a Santhià (VC).
In virtù della fama di santità, dall’8 aprile 2003 al 1 febbraio 2009 presso la Curia ecclesiastica di Vercelli fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 24 marzo 2010. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, l’8 febbraio 2018 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 21 maggio 2019, presieduta da me, Card. Angelo Becciu, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servae Dei Mariae Sanctinae Collani (in saeculo: Mariae), Sororis professae Instituti Sororum Misericordium, in casu et ad effectum de quo agitur.
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.
Datum Romae, die 11 mensis Iunii a. D. 2019.
ANGELO Card. BECCIU
Prefetto
+ MARCELLO BARTOLUCCI
Arcivescovo titolare di Bevagna
Segretario