Causa in corso
Raffaella della Passione (al secolo: Raffaella Veintemilla Villacís)
- Venerabile Serva di Dio -

Raffaella della Passione (al secolo: Raffaella Veintemilla Villacís)

(1836 - 1918)

Venerabilità:

- 07 novembre 2018

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Agostiniane Figlie del Santissimo Salvatore, ispirata dal Vangelo e dalle omelie dei Padri Agostiniani, si sentì chiamata a dedicare la propria vita e a dare inizio a un’associazione ispirata alla spiritualità agostiniana, a servizio dei poveri e dei disoccupati

  • Biografia
Visse una forma di vita simile a quella monastica con voti privati, ore di preghiera e devozione, unendo vita contemplativa, vita apostolica e vita penitente

 

    La Venerabile Serva di Dio Raffaela della Passione (al secolo Raffaella Veintemilla Villacίs) nacque a Quito (Ecuador) il 22 marzo 1836, in un’importante famiglia del luogo, in cui il padre era avvocato della Corte Suprema. I genitori la educarono nell’amore per Dio e per il prossimo, nella devozione alla Vergine e nell’appartenenza ecclesiale.

    Fin da adolescente la si distinse per zelo apostolico, pietà, frequenza alla vita parrocchiale e alla vita associativa.

    Visse in Ecuador in un periodo particolarmente problematico per gli sconvolgimenti politici, sociali, religiosi ed economici in cui fu coinvolta in prima persona anche a motivo del fratello Ignazio Veintemilla Villacίs.

    Pur desiderando vivere in monastero come clarissa, per volontà del fratello rimase in casa, svolgendo il ruolo di responsabile dell’amministrazione del patrimonio familiare. Nonostante questo, visse una forma di vita simile a quella monastica con voti privati, ore di preghiera e devozione, piccolo Ufficio della Madonna, recita del Rosario, unendo vita contemplativa, vita apostolica e vita penitente.

    Il fratello, Presidente della Repubblica dell’Ecuador dal 1876 al 1883, il 25 marzo 1882 si proclamò Dittatore in Guayaquil, ma il 10 gennaio 1883 fu deposto con gravi conseguenze anche per la Chiesa. In queste circostanze, il superiore dei Gesuiti offrì rifugio alla Venerabile Serva di Dio e alla sorella Dolores, ma furono messe in prigione fino al 2 settembre e, dopo quindici giorni circa, partirono in esilio a Lima, dove arrivarono mentre era in corso la guerra tra Perù e Cile (1879-1883).

    Per la sua appartenenza a un livello sociale elevato, poté intessere relazioni con le signore distinte del Paese. Entrò tra le Figlie di Maria e nella Confraternita del Rosario. Ispirata dal Vangelo e dalle omelie dei Padri Agostiniani, si sentì chiamata a dedicare la propria vita e a dare inizio a un’associazione ispirata alla spiritualità agostiniana, a servizio dei poveri e dei disoccupati.

    Nel 1895 fondò a Lima la Congregazione delle Agostiniane Figlie del Santissimo Salvatore, con lo scopo di accogliere ed educare le bambine e le giovani in pericolo.

    La spiritualità della Venerabile Serva di Dio si fonda nel mistero Eucaristico, nella Passione di Gesù e nella devozione alla Vergine Addolorata.

    Dopo lunga e grave malattia, sopportata con fortezza d’animo, vivendo in estrema povertà, morì a Lima (Perù) il 25 novembre 1918. Morì quasi in solitudine, soprattutto perché alcune consorelle abbandonarono l’Istituto.