Causa in corso
Vincenzo Maria Morelli
- Venerabile Servo di Dio -

Vincenzo Maria Morelli

(1741 - 1812)

Venerabilità:

- 11 dicembre 2019

- Papa  Francesco

Dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini, Arcivescovo di Otranto, fu un riformatore in un periodo difficile per la Chiesa, impegnato anche sul piano socio-politico. Gestì le relazioni con le istituzioni governative con prudenza e fortezza, difendendo i diritti della Chiesa. La sua idea del rapporto fra potere politico e Chiesa Cattolica era di collaborazione fondata su principi morali, per il bene dei cittadini

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Grazie alla sua intensa vita spirituale, manifestò verso tutti grande vicinanza e attenzione alle loro necessità, “facendosi piccolo con i piccoli”

 

    Il Venerabile Servo di Dio Vincenzo Maria Morelli nacque a Lecce (Italia) il 25 aprile 1741, in una nobile famiglia cristiana.

    Nel 1752, entrò nell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini, nella comunità della sua città natale dove, il 27 aprile 1757, emise la professione religiosa. Proseguì gli studi a Napoli e, poi, a Roma. Inviato a Verona per insegnare scienze matematiche, qui fu ordinato sacerdote il 16 aprile 1764.

    Rientrato a Napoli nel 1767, insegnò ai giovani chierici teatini filosofia e matematica. Contemporaneamente proseguì gli studi e, nel 1770, conseguì, a Napoli, il Lettorato in Teologia. Nel 1772 ricevette l’incarico di Prefetto degli studi e, nel 1773, quello di Maestro dei Novizi.

    Nominato Arcivescovo di Otranto il 22 febbraio 1792 da Pio VI, il 4 marzo successivo ricevette l’ordinazione episcopale.

    Dal suo arrivo in Diocesi fino al 1797, indisse sei Sinodi e intraprese quattro visite canoniche per la riforma della vita cristiana. Si propose di visitare tutte le parrocchie almeno ogni due anni. Fu vicino ai sacerdoti aiutando fattivamente quelli più poveri. Stava in mezzo ai fedeli, adoperandosi personalmente a riportare la pace nelle famiglie in discordia. Amò i poveri, per i quali si privava persino del necessario.

    Nel 1806, venne nominato da Pio VII anche Vicario della diocesi di Lecce per appianare alcune discordie presenti nel clero. Durante l’occupazione francese del Regno di Napoli, l’esercito si insediò nel palazzo arcivescovile di Otranto. Il Venerabile Servo di Dio fu relegato in una stanza del palazzo. Nel 1808, insieme agli altri Vescovi e ai chierici, dovette prestare fedeltà al nuovo governo. Poiché ciò non significava accettazione prona della politica anticattolica del Regno napoleonico, ma solamente lealtà verso il Governo civile, il Venerabile Servo di Dio accettò ma, quando vennero limitati i diritti della Chiesa e insidiata la vita cristiana, non ebbe timore di far sentire la sua voce. Davanti alle ingerenze statali nella disciplina matrimoniale finalizzate a sostituire il matrimonio religioso con quello civile e ad introdurre il divorzio, sostenuto solo da tre Vescovi, scrisse una lettera al Governo di Napoli. Questo atto gli costò gli arresti domiciliari nel 1809. Prigioniero in casa per un lungo periodo, continuò a guidare e incoraggiare i sacerdoti ed i fedeli, soprattutto attraverso le lettere.

    Nel 1811 iniziò una nuova visita pastorale e un corso di esercizi spirituali al clero ma, l’aggravarsi dell’idropisia e della malattia agli occhi lo obbligarono a fermarsi. Per la mancanza di risorse economiche e visto il suo stato di salute, accettò l’ospitalità del Marchese Granafei, presso il suo Palazzo di Sternatia (Lecce, Italia), dove trascorse gli ultimi mesi, morendo il 22 agosto 1812.

    Ha il titolo di Venerabile perché la sua Causa ebbe il Decreto di Introduzione nel 1835, ossia prima del 1913.

    Il Venerabile Servo di Dio fu principalmente un uomo di preghiera, di dedizione al ministero sacerdotale, soprattutto alla vita sacramentale, alla predicazione e al ministero della confessione.

    La sua principale preoccupazione era la divulgazione delle verità di fede. Per questo si impegnò nella formazione dei seminaristi e dei fedeli. Era assiduo nel meditare la Passione di Cristo e la Sacra Scrittura.

    L’ideale di sacerdote da lui incarnato era quello di una persona vicina al divino e al prossimo. Grazie alla sua intensa vita spirituale, manifestò verso tutti grande vicinanza e attenzione alle loro necessità, “facendosi piccolo con i piccoli”. Prima di assumere decisioni importanti si consigliava con i collaboratori. Nota era la sua sobrietà nel cibo e nel vestiario.

    Fu un riformatore in un periodo difficile per la Chiesa, impegnato anche sul piano socio-politico. Gestì le relazioni con le istituzioni governative con prudenza e fortezza, difendendo i diritti della Chiesa. La sua idea del rapporto fra potere politico e Chiesa Cattolica era di collaborazione fondata su principi morali, per il bene dei cittadini. 

 

OTRANTO

Beatificazione e Canonizzazione del

Ven. Servo di Dio

VINCENZO MARIA MORELLI

dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini,

Arcivescovo di Otranto,

 (1741-1812)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Ti amo, Signore, mia forza. Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio” (Sal 18,2-3).

 

    Quale anima del suo fecondo ministero pastorale e sorgente di forza nelle avversità del suo tempo, il Servo di Dio Vincenzo Maria Morelli praticò l’amore di Dio e della Chiesa, che servì con fedeltà e generosità fino al termine dei suoi giorni.

    Il Venerabile Servo di Dio nacque a Lecce il 25 aprile 1741 in una nobile famiglia cristiana. Avvertiti fin dall’infanzia i segni della vocazione religiosa e sacerdotale, entrò nella comunità dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini della sua città. Il 27 aprile 1757 emise la professione religiosa. Perfezionò gli studi a Napoli e a Roma. Inviato a Verona per insegnare matematica, qui venne ordinato sacerdote il 16 aprile 1764. Fece ritorno a Napoli dove, mentre insegnava filosofia e matematica ai giovani chierici teatini, pervenne al lettorato in teologia. Fu prefetto degli studi, maestro dei novizi e insegnò Sacra Scrittura. In tutti i suoi uffici l’insegnamento principale lo offriva con l’esempio della sua solerzia ed umiltà.

    Il Sommo Pontefice Pio VI lo elesse Arcivescovo di Otranto. Il 4 marzo 1792 a Roma venne consacrato. Giunse a Otranto, che da dieci anni era sede vacante. Indisse 6 sinodi e compì 4 visite pastorali e promosse una vera riforma spirituale della sua Chiesa. Fu vicino ai sacerdoti, dando un aiuto materiale ed economico a quelli più poveri. Amava la concordia e fu promotore di pace e riconciliazione nelle famiglie. Papa Pio VII lo nominò anche Vicario della diocesi di Lecce, perché appianasse alcune discordie nel clero. Era continuamente in mezzo alla sua gente e in particolare amò i poveri, per aiutare i quali si privava anche del necessario. 

    Diede sempre alla preghiera il primo posto nelle sue giornate. Capisaldi della sua spiritualità erano l'Eucaristia, la Passione di Cristo e la Vergine Maria. Non trascurava mai la meditazione personale e riceveva lui per primo i sacramenti che amministrava, in particolare il sacramento della penitenza. Sempre ossequioso nei confronti del Romano Pontefice e ortodosso nella dottrina, incarnava un ideale sacerdotale profondamente radicato nella contemplazione di misteri di Cristo. Nella predicazione esprimeva tutto il suo desiderio che le verità della fede fossero massimamente diffuse. Si impegnò per la formazione dei seminaristi. Gestì le relazioni con le istituzioni governative con prudenza e fortezza non comuni, difendendo i diritti della Chiesa, i principi morali cristiani e il vero bene dei cittadini.

    Durante l’occupazione del Regno di Napoli le truppe francesi insediarono un presidio militare anche nel palazzo arcivescovile di Otranto, per cui il Servo di Dio fu relegato a vivere in una sola stanza. A motivo di alcune decisioni del nuovo governo scrisse una dura lettera, che gli causò nel 1809 la reclusione per alcuni anni nella sua casa.

    Nel 1811 iniziò una nuova visita pastorale e un corso di esercizi spirituali al clero, che dovette interrompere per l’aggravarsi del suo stato di salute e di un morbo agli occhi che lo aveva colpito. Privo di risorse economiche e bisognoso di assistenza, accettò l’ospitalità di una nobile famiglia presso Sternatia, dove trascorse gli ultimi mesi di vita. Rese l’anima al Signore il 22 agosto 1812.

    In virtù della fama di santità di cui il Servo di Dio fu circondato in vita e dopo la morte, si è celebrato dal 1822 al 1823 presso la Curia ecclesiastica di Otranto il Processo Informativo. Il decreto di Introduzione della Causa gli conferì il 14 agosto 1835 il titolo di venerabile. Fra il 1875 e il 1889 si tenne il Processo Apostolico e le Inchieste Rogatoriali di Lecce e Molfetta. Il 3 luglio 1897 questa Congregazione ha concesso il decreto sulla validità giuridica dei processi. Preparata la Positio, si è discusso secondo le consuetudini se il Venerabile Servo di Dio abbia esercitato le virtù in modo eroico. Con esito positivo, il 19 ottobre 2017 si è celebrato il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 3 dicembre 2019, hanno dichiarato che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Fatta quindi di tutte queste cose un’accurata relazione al Sommo Pontefice Francesco mediante il sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi, in data odierna ha dichiarato: Constano le virtù teologali di Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali di Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza e Fortezza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Vincenzo Maria Morelli dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini, Arcivescovo di Otranto, nel caso e per il fine di cui si tratta.

 

    Il Sommo Pontefice ha dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 11 dicembre 2019.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                + Marcello Bartolucci

                                Arciv. tit. di Bevagna

                            Segretario

 

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HYDRUNTINA

Beatificationis et Canonizationis

Ven. Servi Dei

VINCENTII MARIAE MORELLI

Ordinis Clericorum Regularium Theatinorum,

Archiepiscopi Hydruntini

(1741-1812)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Diligam te, Domine, fortitudo mea. Domine, firmamentum meum et refugium meum et liberator meus; Deus meus, adiutor meus, et sperabo in eum” (Ps 18,2-3).

 

    Ad fructuosum suum pastorale ministerium animandum et ad vim suscipiendam in adversis temporis sui, Servus Dei Vincentius Maria Morelli caritatem in Deum et in Ecclesiam expertus est, cui fideliter et liberaliter usque ad dierum suarum terminum ministravit.

    Venerabilis Servus Dei die 25 mensis Aprilis anno 1741 ab insigni christiana familia Lupiis natus est. Vocationis religiosae sacerdotalisque signis iam a pueritia perceptis, conventum Clericorum Regularium Teatinorum civitatis suae ingressus est. Die 27 mensis Aprilis anno 1757 professionem religiosam emisit. Studia Neapoli Romaeque perfecit. Veronam ad mathematicam docendam missus, illic die 16 mensis Aprilis anno 1764 sacro presbyteratus ordine auctus est. Neapolim rediit ubi, dum philosophiam mathematicamque iuvenibus clericis theatinis docebat, theologiae lectoratum adeptus est. Praefectus studiorum novitiorumque magister fuit, necnon Sacram Scripturam docebat. In istis omnibus officiis ante omnia per solertiae humilitatisque suarum exemplum alumnos instruebat.

    Summus Pontifex Pius VI Archiepiscopum Hydruntinum renuntiavit eum. Die 4 mensis Martii anno 1792 in Urbe Servus Dei consecratus est. Hydruntum petivit, quod decem per annos vacans sedes fuerat. Sex synodos dioecesanos indixit quaterque pastoralem visitationem absolvit, atque veram Ecclesiae suae spiritualem reformationem provexit. Sacerdotibus aderat et eorum egenioribus rerum pecuniarumque adiumentum praestavit. Concordiam diligebat ac pacem reconciliationemque in familiis promovit. Papa Pius VII dioecesis Lyciensis vicarium eum etiam nominavit, ut quasdam cleri dissensiones componeret. Populo semper conversabatur et pauperes praesertim dilexit, ad succurrendos quos immo genium suum aliquando defraudabat. 

    Principatum in diebus eius oratio habebat. Eucharistia, Passio Christi et Virgo Maria erant spiritualitatis eius fundamenta. Meditationem umquam neglegebat et primus sacramenta suscipiebat quae administrabat, paenitentiae sacramentum in primis. Obsequium Romano Pontifici continenter praebens et in doctrina usque orthodoxus, sacerdotii formam quae in Christi mysteriorum contemplationem radices ducit exprimebat. Praedicans cupidum se ostendebat ut fidei veritates quam maxime diffunderentur. Seminarii alumnorum formationi studuit. Regiminis institutorum commercium prudentia fortitudineque insignibus gessit, Ecclesiae iura, morales christianas leges et verum bonum civium defendens.

    Neapolitano regno occupato, Gallicorum copiae militum praesidium in archiepiscopali Hydruntina aede constituerunt, quam ob rem Servus Dei in unum cubiculum segregatus est. Propter quaedam novi regiminis statuta severiora scripsit, tam ut nonnullos annos in domum suam reclauderetur.

    Anno 1811 novam visitationem pastoralem necnon spiritualium exercitiorum ad clerum praedicationem incepit, quas abrumpere debuit cum infirmitas eius ingravesceret et oculorum morbus adficeret eum. Pecunia carens et auxilio indigens, nobilis familiae hospitium apud Sternathiam accepit ibique postremos vitae menses degit. Animam Deo reddidit die 22 mensis Augusti anno 1812.

    Sanctitatis fama qua Servus Dei in vita ac post mortem circumdatus est, ab anno 1822 ad annum 1823 Processus Informativus iuxta Curiam ecclesiasticam Hydruntinam constructus est. Decretum Introductionis Causae die 14 mensis Augusti anno 1835 titulum Venerabilis contulit ei. Inter annum 1875 et annum 1889 Processus Apostolicus celebratus est necnon Lupiarum Melphictaeque Inquisitiones Rogatoriales sunt habitae. Die 3 mensis Iulii anno 1897 haec Congregatio decretum validitatis procesuum concessit. Positione exarata, consuetas secundum normas an Servus Dei virtutes christianas heroum in modum excoluisset disceptatum est. Die 19 mensis Octobris anno 2017 Theologorum Consultorum Peculiari Congressus adfirmativum votum protulit. Patri Cardinales et Episcopi Ordinaria in Sessione die 3 mensis Decembris anno 2019 congregati, Servum Dei heroico modo virtutes theologales, cardinales iisque adnexas exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus per subscriptum Cardinalem Praefectum Summo Pontifici Francisco accurata relatione, Sanctitas Sua, vota huius Congregationis excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Vincentii Mariae Morelli, Ordinis Clericorum Regularium Theatinorum, Archiepiscopi Hydruntini,, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 11 mensis Decembris a.D. 2019.