Causa in corso
Zacarías de Santa Teresa (al secolo: Zacarías Salteráin Vizcarra)
- Venerabile Servo di Dio -

Zacarías de Santa Teresa (al secolo: Zacarías Salteráin Vizcarra)

(1887 - 1957)

Venerabilità:

- 27 gennaio 2014

- Papa  Francesco

Sacerdote professo dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi; fu un uomo di grande cultura e di profonda umiltà, che condusse la vita spirituale e apostolica sulla scia dei grandi maestri e santi dell’Ordine Carmelitano, aggiungendo elementi nuovi come l’inculturazione della fede ed il dialogo ecumenico

  • Biografia
Il suo zelo scaturiva dall’amore ardente verso Dio e dalla profonda vita contemplativa. Fu un religioso, sacerdote e missionario esemplare

 

Il Venerabile Servo di Dio Zacarías de Santa Teresa (al secolo: Zacarías Salteráin Vizcarra), nacque il 5 novembre 1887 in Abadiano (Vizcaya, Spagna). Dopo aver compiuto i primi studi nel Collegio dei Gesuiti di Durango (Spagna), nel 1903 entrò nel Noviziato dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi a Larrea (Vizcaya), prendendo il nome di Zaccaria di Santa Teresa. Frequentò i corsi di filosofia e teologia nelle città di Bilbao, Vitoria e Pamplona. Dopo aver emesso la professione solenne il 15 settembre 1907, completò gli studi teologici a Roma, dove venne ordinato sacerdote il 14 luglio 1912. Nello stesso anno, fu inviato in India. Arrivato a Bombay, raggiunse il convento di Santa Teresa in Ernakulam (Kerala) per imparare il malayalam, lingua locale: Successivamente, prima a Puthempally, poi ad Alwaye (Kerala), si dedicò, per quarantacinque anni, alla formazione dei futuri presbiteri, come Prefetto degli Studi, Direttore Spirituale, Vice-Rettore, Docente di “Storia delle antiche culture”, Teologia Dogmatica e Induismo. Fu un uomo di grande fede, con uno spirito di pietà e di ardente zelo apostolico. Per la sua semplicità evangelica e per la sua disponibilità, veniva avvicinato da molte persone, anche non cristiane, alle quali egli elargiva, senza distinzione, consigli ed aiuti spirituali e materiali.

Si fece promotore di molte iniziative pastorali e missionarie, che favorirono soprattutto le vocazioni religiose e sacerdotali. In Kerala, fu uno dei pionieri nell’uso dei mezzi di comunicazione per l’evangelizzazione, sviluppando l’apostolato della stampa, con la fondazione di una casa editrice e di due riviste religiose. Nominato Commissario Generale del ramo Carmelitano di rito latino, riuscì ad ottenere l’unione con il ramo di rito siriano. Molto legato alla vita della Chiesa locale, si adoperò per la riconciliazione tra le famiglie di diverse religioni, specialmente tra cristiani e musulmani. S’impegnò altresì per la promozione della giustizia sociale in India, dove le divisioni storiche e l’appartenenza alle caste spesso avevano provocato diversi conflitti.

Nel 1957, a causa di problemi di salute, fu ricoverato nell’ospedale di Vellore (Tamil Nadu, India), dove venne inutilmente operato per un tumore addominale. Morì, nello stesso ospedale, il 23 maggio 1957.

 

Inchieste diocesane

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Verapoly (India), dal 14 gennaio 1984 al 23 maggio 1987, con l’escussione di ottanta testi.

Contemporaneamente fu istruita un’Inchiesta rogatoriale, presso la Curia ecclesiastica di Bilbao (Spagna), dal 3 dicembre 1985 al 10 febbraio 1986, con l’escussione di sei testi.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 21 febbraio 1992.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si svolse il 12 febbraio 2013, presieduto dal Promotore della Fede, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali delinearono il ritratto biografico del Venerabile Servo di Dio. Il suo zelo scaturiva dall’amore ardente verso Dio e dalla profonda vita contemplativa. Fu un religioso, sacerdote e missionario esemplare, la cui opera si sviluppò nella vasta e complessa realtà indiana, dove si dedicò all’annuncio del Regno in un mondo multireligioso, talvolta ostile o prevenuto nei confronti della Chiesa cattolica.

Le numerose testimonianze emesse da persone che lo conobbero bene, come ex allievi del Seminario o suoi penitenti, misero in luce numerosi fatti riguardanti sia la pratica delle virtù che la fama di santità.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi

Si riunì il 7 gennaio 2014. L’Ecc.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sull’esercizio delle virtù teologali e cardinali. Egli fu un uomo di grande cultura e di profonda umiltà, che condusse la vita spirituale e apostolica sulla scia dei grandi maestri e santi dell’Ordine Carmelitano, aggiungendo elementi nuovi come l’inculturazione della fede ed il dialogo ecumenico. Fu uno dei promotori dell’adorazione perpetua in diverse parrocchie del Kerala. Nella sua attività di insegnante ed educatore si mostrò sempre pieno di comprensione e rispetto verso gli altri, irradiando serenità e gioia. Fondò la sua fede sulla Parola di Dio e su un’intensa vita di preghiera, alimentata con la devozione all’Eucaristica e alla Vergine Maria. L’amore verso il Signore lo portò a donare tutto se stesso ai fratelli, in particolare con la solidarietà verso i più bisognosi, l’ascolto delle confessioni e la disponibilità ai servizi più umili in Seminario.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa