Elisa Martinez

Elisa Martinez

(1905 - 1991)

Venerabilità:

- 13 ottobre 2021

- Papa  Francesco

Beatificazione:

- 25 giugno 2023

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca, spinta da eroica carità, non esitò ad affrontare fatiche e rischi per fondare opere in tutte le parti del mondo. La sua unica preoccupazione fu di aderire alla volontà di Dio e affidarsi a Lui

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
“La nostra vocazione religiosa ci fa somigliare a Cristo Redentore non solo come cristiane, ma ben più intimamente, più perfettamente, perché appunto siamo state chiamate a partecipare alla sua opera di redenzione”

 

   La Beata Elisa Martinez nacque a Galatina (Le) il 25 marzo 1905 dai coniugi Giacomo e Francesca Rizzelli. Primogenita di otto fratelli, fu dichiarata all’anagrafe con i nomi Elisa Maria Annunziata Antonia Giuseppa. Il 16 aprile 1905 fu battezzata nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli di Galatina. Elisa mutuò da suo papà sani principi morali e larghe vedute, da sua madre una fede robusta, e una vasta cultura. Secondo l’usanza meridionale di molte famiglie della medio-borghesia – qual era la sua – dalla primavera fino all’inizio dell’autunno con i suoi cari si trasferiva in campagna ai “Padùli”, sulla strada che da Noha porta a Collepasso, dove avevano una casa suddivisa da una parte residenziale e una colonica.

Fin dalla più tenera età si contraddistinse per un amore particolare verso i più indifesi e l’infanzia, amore, quest’ultimo, che si accentuò frequentando le scuole magistrali. Spesso, infatti, riuniva attorno a sé i bambini, intrattenendoli con giochi e insegnando loro i primi rudimenti di catechismo e a pregare. Elisa sentiva il bisogno di partecipare quotidianamente alla santa Messa e di comunicarsi. Per questo, anche nel periodo in cui dimorava in campagna, pur di partecipare alla Celebrazione Eucaristica si alzava alle prime luci dell’alba per raggiungere a piedi o con il calessino del papà la vicina Collepasso. Il papà Giacomo, comprendendo il grande sacrificio che la figlia ogni mattina affrontava, pensò di rendere usufruibile tutti i giorni la cappellina di famiglia che fino ad allora era utilizzata solo ogni domenica per garantire la Messa ai suoi contadini. Questo costituì la grande gioia della sua Elisa che già usufruiva quotidianamente di quel luogo per la preghiera personale.

Il papà, notando nella sua primogenita gli inizi di una forte inclinazione verso la vita religiosa, avendo altri progetti su di lei, cercò tutti i modi per distoglierla organizzando continui festini. Elisa, però, non si lasciava coinvolgere e, dopo aver salutato rispettosamente gli invitati, preferiva ritirarsi in preghiera, per gustare l’intimità del suo amato Gesù che già da allora aveva scelto come sposo della sua vita.  Alla fine suo padre, molto rispettoso della libertà altrui e della decisione della figlia, cedette e nell’aprile del 1928 la lasciò partire per Angers in Francia tra le Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore che Elisa aveva conosciuto a Lecce. Qui il 29 settembre 1928 fece la vestizione religiosa entrando in Noviziato e il 29 settembre 1930 emise la Prima Professione Religiosa prendendo il nome di suor Marie de Ste Lucie. Poi fu destinata nella casa di Chieti, dove si dedicherà all’educazione delle giovani.

Nel 1932, con grandissima sofferenza, fu costretta per motivi di salute a lasciare l’Istituto ma non l’ideale di continuare a seguire il Signore che aveva su di lei altri progetti. Infatti, per ispirazione divina, pensò di fondare un Istituto Religioso e nel 1934 cominciò a muovere i primi passi; ma Satana scatenò una prima tempesta per scoraggiarla, anche se non riuscì a farla demordere dal perseverare per questa santa causa. Il 20 marzo 1938 - giorno seguente la Solennità di San Giuseppe, sotto la cui protezione volle mettere la sua persona e le sue compagne - con l’aiuto del parroco di Miggiano (Le) don Luigi Cosi e il benestare del giovane vescovo di Ugento, mons. Giuseppe Ruotolo, diede inizio alla Pia Unione delle Suore dell’Immacolata, mossa dall’esempio di Gesù buon Pastore che va in cerca della pecorella smarrita, la raccoglie e la riporta all’ovile (Lc 15, 3-5), per dedicarsi alla catechesi nelle parrocchie, all’educazione della prima infanzia, all’assistenza delle madri nubili, dei carcerati e dei fratelli emigranti sparsi nel mondo. La sua fu, dunque, la evangelica scelta preferenziale per i poveri e per gli emarginati, incoraggiata dall’esortazione del Maestro Divino: “Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatto a me” (Mt 25,40).

La Fondatrice fin dagli inizi, nonostante la sua giovane età, manifestò un grande spirito di maternità verso le sue suore, aspetto che la contraddistinse per tutto il resto della vita, affrontando i più grandi sacrifici pur di non far mancare nulla a nessuna di loro. Il 15 agosto 1941 mons. Ruotolo eresse la Pia Unione in Istituto di Diritto Diocesano, suggerendone il cambio del nome in “Figlie di Santa Maria di Leuca”, in onore al maggiore Santuario Mariano presente in Diocesi e nel Salento. Dopo aver puntato lo sguardo su Roma, sede di Pietro, in piena Guerra Mondiale madre Elisa con un gruppo di giovani professe si recò nel Nord Italia per fondare nuove comunità, mentre lasciò il piccolo gregge di Miggiano nelle buone mani della fedele collaboratrice e confidente, la Serva di Dio madre Teresa Lanfranco. Di questo periodo fecondo e travagliato ci parla il cardinale Gilberto Agustoni che il Signore aveva messo proprio in quegli anni (allora sacerdote fresco di ordinazione) sul tracciato della sua vita: “…ma proprio durante quella trasferta avvennero dei bombardamenti sul nodo ferroviario di Bologna che tagliarono praticamente in due il Paese, tanto da rendere impossibile il passaggio dall’una all’altra parte. Fu ancora una volta la Provvidenza a guidare i passi della Madre che, con intrepido coraggio e animata da grande spirito apostolico, proseguì il viaggio verso il Nord, approdando nel 1944 a Ivrea, dove il vescovo Paolo Rostagno accolse le fuggiasche o sfollate, che dir si voglia, ospitandole in un antico convento del Canavese. Era però quella una zona calda delle lotte partigiane contro le truppe nazifasciste e le Suore dovettero affrontare perciò grossi spaventi, rischi e un freddo inverno. Ma grazie a Dio lei e le sue figlie sopravvissero agli stenti e all’inclemenza del tempo in quell’alloggio di fortuna; non solo, ma esso divenne la base dalla quale la Congregazione poi si spinse fino a Como, a Chivasso e Genova, dove la Madre fondò nuove Comunità”.

Mentre l’Istituto si andava espandendo in più parti di Italia tra sofferenze e peripezie, nel 1943 madre Elisa ottenne la grande consolazione del Decreto di erezione di Diritto Pontificio per la sua Congregazione Religiosa. Dopo il Secondo Conflitto Mondiale appena le fu possibile la Madre Fondatrice tornò a Miggiano per riabbracciare il resto delle sue figlie dalle quali era rimasta forzatamente lontana. Con sua grande sorpresa e gioia indicibile, le trovò aumentate di numero grazie alla fedeltà della sua fidata madre Lanfranco. Nel 1946 le sedi della Casa Generalizia e del Noviziato della Congregazione furono trasferite a Roma in viale Gorizia n.4 e nel 1958 esse troveranno la definitiva residenza a Prima Porta. Intanto madre Elisa, grazie al suo instancabile zelo, nonostante la sua fragilissima salute riprese senza sosta i suoi lunghi ed estenuanti viaggi per estendere i rami della Congregazione in diverse parti del mondo, a cominciare dal resto dell’Europa (Svizzera, Belgio, Francia), fino a raggiungere l’America (Stati Uniti e Canada) e l’Australia. Per realizzare tutto questo a più riprese dovette pagare nel tempo il caro prezzo delle persecuzioni, calunnie e incomprensioni da parte di persone estranee (anche ecclesiastiche) e perfino da alcune sue suore ingrate e ribelli (si pensi alla vicenda incresciosa degli Stati Uniti d’America negli anni 1949-1953). Ma lei non si scoraggiò mai e, riponendo la sua persona e la causa della sua opera nelle mani di Dio, perseverò con grande serenità di spirito. Anzi, non solo non portò alcun rancore verso chi l’aveva avversata, ma perdonò, pregò e fece pregare per loro. Tutte le lotte che affrontò furono vinte perché lei agì sempre con retta intenzione, con la certezza che era Dio stesso a ispirarla e a condurla. Maria Santissima Immacolata, di cui era tanto devota, fu suo sostegno sicuro. Nulla fece senza sottomissione alla Madre Chiesa, per questo perfino il grande Pontefice Pio XII più volte la accolse in udienza con paterna bontà, incoraggiandola e benedicendola. Fu anche consolata dal consiglio e dalla benedizione di uomini e donne di vita santa, tra questi san Pio da Pietrelcina e dalla guida illuminata di saggi direttori di spirito.

Nel 1965 si scatenò una ulteriore battaglia, quando durante il Secondo Capitolo Generale della Congregazione madre Elisa non risultò più Superiora Generale. La grande umiltà e lo spirito di sottomissione e obbedienza con cui accettò la decisione macchinata da un gruppo di suore che le remarono contro, edificò la maggior parte delle religiose che apprezzarono ancora di più la loro Santa Fondatrice. Questa fu una delle ultime e più dure prove che dovette affrontare per la santa causa dell’Istituto. Ma quegli anni non furono sterili perché la croce portò i suoi frutti abbondanti. Infatti, in qualità di Madre Fondatrice, si dedicò all’apertura di nuove case in Europa (Spagna e Portogallo) e in Asia (India e Filippine). Era la carità di Cristo Buon Pastore a spingerla per raggiungere le periferie esistenziali del mondo: “È là che dobbiamo andare anche noi!”, ripeteva con determinazione ed entusiasmo alle sue figlie. Superata la succitata prova, durante il Capitolo Speciale e Generale del 1970 madre Elisa fu rieletta all’unanimità Superiora Generale, ma nel 1987, durante il nono Capitolo Generale, rinuncerà per motivi di salute a tale carica e verrà proclamata Madre Generale Emerita.

Trascorse gli ultimi anni che gli restavano da vivere nell’offerta silenziosa e gioiosa delle sofferenze fisiche, intensificando la preghiera che era stata da sempre la sua compagna di viaggio. L’8 febbraio 1991 in Roma, presso la Casa Generalizia, andò incontro allo Sposo Divino, ricca di meriti, dopo una lunga vita tutta spesa per la maggior gloria di Dio, ad onore della Vergine Maria e per il bene dei fratelli i più bisognosi. Lasciò la grande eredità di 55 comunità religiose distribuite in otto paesi, con 600 sue amate figlie che hanno diffuso il suo carisma con immutata fedeltà.

La fama di santità della Beata va sempre più crescendo e la sua tomba, presso la cappella della Casa Generalizia della Congregazione, è meta di continui pellegrinaggi da parte di chi invoca la sua intercessione presso Dio.

Dal 17 novembre 2016 al 12 novembre 2017, presso la Curia Ecclesiastica di Ugento-Santa Maria di Leuca, fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 14 settembre 2018. Preparata la Positio, si discusse se madre Elisa avesse esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 20 aprile 2021 si tenne il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi con esito positivo. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 28 settembre 2021, hanno riconosciuto che la Religiosa pugliese ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali e annesse. Quindi, Sua Santità Papa Francesco, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, il 13 ottobre 2021 l’ha dichiarata Venerabile.

 

In vista della beatificazione

    Per la beatificazione di Elisa Martinez, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame del Dicastero l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di un feto da “trombosi e occlusione completa calcifica dell’arteria ombelicale sinistra fetale. Esteso infarto placentare e plurifocali alterazioni dei villi come da ipossiemia. Gravissimo ritardo di crescita fetale intrauterina associato a condizione di brain sparing”.

    La sanata è nata nell’Ospedale di Rimini il 19 marzo 2018. La madre, durante la gravidanza, si sottopose ad alcune ecografie per controllare la situazione del feto. In una di esse fu rilevato il rallentamento della crescita fetale. Fu anche diagnosticata la diminuzione del liquido amniotico e fu confermata l’assenza di vascolarizzazione dell’arteria ombelicale sinistra. Ricoverata nell’Ospedale di Rimini e, successivamente, ad Ancona, si rilevarono gravissime malformazioni del feto derivanti dalla mancanza di liquido amniotico. In questo periodo, un amico di famiglia informò della gravissima situazione la Superiora generale della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca, che fece iniziare nelle varie comunità una novena di preghiera per chiedere il miracolo per intercessione della Fondatrice. A queste preghiere si unirono anche i familiari e i conoscenti della famiglia Tanfani.

    Il 24 gennaio 2018, quando terminava un’ulteriore novena indirizzata a Madre Elisa presso la sua tomba, un’ecografia eseguita presso il Centro Unico Regionale Diagnosi Prenatale di Loreto, con grande sorpresa dei medici, rilevò quantità regolare di liquido amniotico e flussimetria fetale regolare. Persistevano però la trombosi di un’arteria ombelicale e il ritardo della crescita del feto. Nell’ecografia effettuata l’8 marzo 2018 presso il Presidio Ospedaliero Rimini, si evidenziò una sostanziale normalizzazione della condizione del feto.

    La piccola nacque il 19 marzo 2018 in buone condizioni locali e generali.

 

UGENTO - SANTA MARIA DI LEUCA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Serva di Dio

ELISA MARTINEZ

Fondatrice della Congregazione

delle Figlie di Santa Maria di Leuca

(1905-1991)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “La nostra vocazione religiosa ci fa somigliare a Cristo Redentore non solo come cristiane, ma ben più intimamente, più perfettamente, perché appunto siamo state chiamate a partecipare alla sua opera di redenzione. Le opere di carità spirituali e corporali che noi esercitiamo con il nostro apostolato (…) sono tutte maniere per portare agli uomini che noi avviciniamo la redenzione di Gesù”.

    In questo modo la Serva di Dio Elisa Martinez condivideva il proprio proposito di vita religiosa con le Suore della Congregazione che lei stessa fondò. Esse lo videro, prima di tutto, profondamente incarnato nella sua vita, nel suo habitus virtuoso e nella sua testimonianza di santità.

    La Serva di Dio nacque il 25 marzo 1905 a Galatina, nell’Arcidiocesi di Otranto e in provincia di Lecce, da una agiata e numerosa famiglia di sani valori morali e religiosi. Fin dalla tenera età si contraddistinse per una naturale propensione alla fede, alla preghiera e alla carità verso i più poveri. Frequentò la scuola magistrale e si dedicò in parrocchia alla catechesi dei bambini.

    Percepì quindi i segni della vocazione alla vita religiosa, così che, nel 1928, entrò ad Angers nelle Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore. Il Signore però serbava per lei altri progetti. Infatti, tornata a casa per motivi di salute, decise di fondare un nuovo istituto religioso. Ciò avvenne nel 1938 a Miggiano, in diocesi di Ugento, con la nascita della Pia Unione delle Suore dell’Immacolata. Questa ottenne, il 15 agosto 1941, il riconoscimento di istituto religioso di diritto diocesano e prese il nome di “Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca”, ad onore del maggior santuario mariano presente entro i confini della stessa diocesi ugentina. L’istituto divenne successivamente di diritto pontificio nel 1943.

    La Serva di Dio ispirava la sua opera alle parole del Vangelo: “Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo di questi miei fratelli, l’avrete fatto a me” (Mt 25,40), nonché all’immagine di Cristo Buon Pastore, che va in cerca della pecorella smarrita, la raccoglie e la riporta all’ovile (cf. Lc 15,5). Trasmise alle sue figlie spirituali un fervente amore alla Vergine Immacolata, maestra di quella vita interiore, che si nutre di preghiera e di servizio a Dio e alla Chiesa. Impresse nell’istituto il carisma, che ha come scopo l’attenzione verso gli emarginati, i più bisognosi, i carcerati, la cura delle ragazze madri e dei loro piccoli, l’impegno per l’educazione dei bambini e per l’insegnamento della catechesi nelle parrocchie. Mostrò grande maternità spirituale e una carità senza confini. Visse in letizia i voti religiosi di obbedienza, povertà e castità. Tenendo fisso lo sguardo sul mistero della Croce, sopportò con fortezza difficoltà di salute ed in particolare angosce, calunnie e umiliazioni senza numero. Nei giorni più angustiosi intensificava la sua unione con il Signore e cercava il conforto della direzione spirituale. Pure San Pio da Pietrelcina fu tra coloro che la aiutarono con i loro consigli. Con incrollabile speranza cercò di vincere sempre il male con il bene (cf. Rm 12,21). Quando ne1 1965 fu destituita dal ruolo di Generale, diede prova di umiltà straordinaria e temperanza, ed espresse poi fino in fondo il proprio carisma fondativo aprendo case in Europa, in America e soprattutto in Asia, che diventò il tesoro di molte future vocazioni della Congregazione. Dall’Eucaristia e dal sacramento della Riconciliazione attinse una fede continua ed energia spirituale. Nutriva una speciale devozione per la Santissima Umanità di Nostro Signore, per la Vergine Maria e San Giuseppe. Ricercò sempre la volontà di Dio e vi aderì con purezza di intenzione. Per questo la sua opera non solo non venne meno, ma portò frutti abbondanti.

    L’8 febbraio 1991 la Serva di Dio andò incontro, nella morte, al suo Celeste Sposo. Lasciava l’eredità di 55 comunità, distribuite in otto Paesi, vale a dire 600 figlie dilette, che continuarono poi a diffonderne con fedeltà il carisma.

    Poiché la fama di santità della Serva di Dio è andata sempre più accrescendosi, ebbe inizio la sua Causa di beatificazione e canonizzazione. Dal 17 novembre 2016 a1 12 novembre 2017, presso la Curia ecclesiastica di Ugento-Santa Maria di Leuca si è celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 14 settembre 2018. Preparata la Positio, si è discusso, secondo le norme consuete, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. II 20 aprile 2021 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, che appunto pervenne a felice conclusione. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 28 settembre 2021, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali e annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Elisa Martinez, Fondatrice della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 13 ottobre nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                            + Fabio Fabene

                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                            Segretario

 

 

 

 

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UXENTINA - SANCTAE MARIAE LEUCADENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servae Dei

ELISABETHAE MARTINEZ

Fundatricis Congregationis

Filiarum Sanctae Mariae Leucadensis

(1905-1991)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Religiosa nostra vocatio Christo Redemptori nos similes reddit, non uti christifideles tantum, sed multo interius et perfectius cum quidem vocatae simus, ut eius redemptionis operis communicemus. Spiritualia et corporalia caritatis opera, quae nostrum per apostolatum exercemus, omnia sunt per quae hominibus, ad quos aditum habemus, redemptionem Iesu deferamus”.

    Tali modo Serva Dei Elisabetha Martinez cum Sororibus Congregationis, quam ipsa condidit, suum religiosae vitae propositum communicabat. Quae idem cumprimis in eius vita, virtutum habitu ac testimonio sanctitatis, penitus insitum viderunt.

    Serva Dei die 25 mensis Martii anno 1905 nata est apud Sanctum Petrum in Galatina, Hydruntina in Archidioecesi et in provincia Lupiana, a divite frequentique familia, rectas morum et religionis virtutes colente. Iam tenella ab aetate eminebat, cum ad fidem, precationem caritatemque in egeniores ex natura inclinaret. Scholam in qua praecepta de arte educandi tradebantur frequentavit ac in paroecia pueris explicandae catechesi se tradidit.

    Inde vocationis ad vitam religiosam signa percepit, ita ut anno 1928 Andegavii Sorores adiret Dominae Nostrae a Caritate Boni Pastoris. Dominus autem de ea diversa proposita servabat. Nam, domo ob valetudinis causas repetita, novum religiosum condere censuit institutum. Quod anno 1938 accidit Misiani, Uxentina in dioecesi, Piae Unionis ortu Sororum ab Immaculata. Quae die 15 mensis Augusti anno 1941 instituti religiosi iuris dioecesani declarationem adepta est atque nomen sumpsit “Congregationis Filiarum Sanctae Mariae Leucadensis”, in honorem maximi Marialis sanctuarii intra ipsius Uxentinae dioecesis fines. Institutum postea Pontificii iuris factum est anno 1943.

    Ad Evangelica verba: “Quamdiu fecistis uni de his fratribus meis minimis, mihi fecistis” (Mt 25,40) Serva Dei opus suum fingebat, necnon ad imaginem Christi Boni Pastoris, qui ad ovem perditam vadit, tollit eam ac in ovile reducit (cf. Lc 15,5). Suis spiritalibus filiis ferventem dilectionem in Virginem Immaculatam tradidit, illius vitae interioris magistram, quae precatione et ministerio Deo Ecclesiaeque alitur. In institutum charisma impressit, quod ad exclusos, egeniores ac vinculis damnatos, matres innuptas curandas parvulosque earum colendos atque studio ad pueros instituendos itemque catechesim in paroeciis tradendam pertinet. Summam spiritalem maternitatem et infinitam caritatem ostendit. Religiosa oboedientiae, paupertatis et castitatis vota laetitia vixit. Valetudinis infirmitates ac praesertim angustias innumeras, calumnias et contumelias, in mysterio Crucis oculis defixis, fortitudine subiit. Acerbissimis diebus suam coniunctionem cum Domino acuebat atque spiritalis moderationis quaerebat solacium. Sanctus Pius a Petrelcina quoque inter eos fuit, qui eam consilio adiuverunt. Certissima spe nisa est malum in bono continenter vincere (cf. Rm 12,21). Cum anno 1965 a munere Generalis amoveretur, eximiae humilitatis et temperantiae praestitit exemplum, deinde suum conditionis charisma omnino expressit, domos in Europa instituendo, in America et maxime in Asia, quae plurimarum advenientium Congregationis vocationum facta est thesaurus. Ab Eucharistia Reconciliationisque sacramento continuam fidem et vim spiritalem traxit. Peculiarem excolebat devotionem in Sanctissima Humanitatem Domini Nostri, in Virginem Mariam et Sanctum Ioseph. Semper volutatem Dei exquisivit, cum qua purissima mente consensit. Itaque opus suum non modo non defecit, sed et copiose fructificavit.

    Die 8 mensis Februarii anno 1991 Serva Dei suo Caelesti Sponso obitu occurrit. Quinque et quinquaginta communitates, octo per civitates dispartitas, hereditate reliquit, scilicet sescentas filias dilectas, quae fideles charisma eius pervulgare perrexere.

    Usque increbrescente Servae Dei sanctitatis fama, Causa beatificationis et canonizationis eius habuit initium. A die 17 mensis Novembris anno 2016 ad diem 12 mensis Novembris anno 2017, apud Curiam ecclesiasticam Uxentinam-Sanctae Mariae Leucadensis Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius validitas iuridica ab hac Congregatione de Causis Sanctorum est agnita per decretum diei 14 mensis Septembris anno 2018. Positione confecta, disceptatum est, consuetas secundum normas, an Serva Dei virtutes christianas in gradu heroico exercuisset. Die 20 mensis Aprilis anno 2021 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus habitus est, qui vero feliciter evasit. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione die 28 mensis Septembris anno 2021 congregati, professi sunt Servam Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico modo excoluisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Elisabethae Martinez, Fundatricis Congregationis Filiarum Sanctae Mariae Leucadensis, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 13 mensis Octobris a. D. 2021.