Peroratio - Concistoro 1° luglio 2024

Peroratio - Concistoro 1° luglio 2024

 

         Beatissimo Padre,

 

         nella solenne circostanza di questo nostro incontro, mi faccio interprete del Santo Popolo di Dio che, ormai alla vigilia del prossimo Giubileo, vuole domandare umilmente a Vostra Santità di estendere alla Chiesa universale la venerazione e il culto di quindici Beati, che ravvivino in tutti quella che Lei stesso ha chiamato «la speranza di essere Santi». Guardando infatti la bellezza della loro testimonianza cristiana, impareremo ad amare di più il Signore e il prossimo; sapendo di poter confidare in loro come intercessori presso Dio, ci riconosceremo parte di «questa compagnia di fratelli e sorelle “maggiori”, che sono passati per la nostra stessa strada, che hanno conosciuto le nostre stesse fatiche e vivono per sempre nell’abbraccio di Dio» (Francesco, Udienza Generale, 21 giugno 2017).

 

         Do ora lettura di un breve profilo della vita e della testimonianza di questi Beati.

 

         1. I primi undici sono detti «Martiri di Damasco», perché trucidati insieme, nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, presso il convento francescano di San Paolo a Damasco, nel contesto della persecuzione contro i cristiani che, a partire dalla primavera di quell’anno, si era estesa dal Libano fino alla Siria. Otto di essi appartenevano all’Ordine dei Frati Minori, sei sacerdoti e due religiosi professi. Ad eccezione di uno soltanto, tutti provenivano dalla Spagna e giunsero a Damasco dopo avere svolto un ministero nella Terra di Gesù. Questi i loro nomi: MANUEL RUIZ LÓPEZ, superiore del convento, ucciso ai piedi dell’altare nell’atto di consumare le Specie eucaristiche; CARMELO BOLTA BAÑULS, parroco e insegnante di lingua araba; ENGELBERT KOLLAND, austriaco di origine, particolarmente benvoluto dalla popolazione; NICANOR ASCANIO SORIA, che aveva fatto della disponibilità al martirio una nota costante della sua spiritualità; NICOLÁS MARÍA ALBERCA TORRES, ordinato presbitero meno di due anni prima; e PEDRO NOLASCO SOLER MÉNDEZ, anch’egli giovanissimo sacerdote. Con loro i fratelli laici FRANCISCO PINAZO PEÑALVER, che svolgeva il servizio di sacrestano della comunità, e JUAN JACOB FERNÁNDEZ, che fungeva da cuoco. Quella sera si erano attardati nel convento anche tre fedeli laici, cristiani maroniti, fratelli fra loro, anch’essi poi barbaramente uccisi in quella irruzione. Essi sono: FRANCESCO MASSABKI, mercante di seta, uomo ben conosciuto e stimato a Damasco, padre di otto figli e per tutti esempio di grande generosità verso i più poveri; MOOTI MASSABKI, sposato, con cinque figli, insegnante e catechista; RAFFAELE MASSABKI, il più piccolo dei tre, sempre disponibile per le necessità del convento, dove si fermava a lungo in preghiera. I nomi di questi fratelli laici furono rinvenuti in seguito ed aggiunti agli otto religiosi a pochi giorni dalla Beatificazione, che si celebrò qui a San Pietro, sotto il pontificato di Papa Pio XI, il 10 ottobre 1926.

 

         2. Giuseppe Allamano, sacerdote vissuto in Piemonte, in Italia, ha fondato le famiglie religiose dei Missionari e delle Missionarie della Consolata. Nacque nel 1851 a Castelnuovo d’Asti, lo stesso paese di San Giovanni Bosco, che ebbe come direttore spirituale da bambino e adolescente all’Oratorio Salesiano di Valdocco. Ordinato sacerdote nel 1873, accettò in seguito, per obbedienza, l’incarico di Rettore del Santuario della Consolata, che nessuno voleva per l’antica costruzione ormai in rovina e la difficile situazione del convitto per la preparazione dei giovani sacerdoti. Si adoperò quindi con ogni mezzo perché la Consolata tornasse ad essere un centro spirituale per la città di Torino. Si interessò anche ai problemi degli operai e divenne un pioniere della stampa cattolica. Attratto fin da ragazzo dall’ideale missionario, concepì con estrema chiarezza la missione ad gentes quale massima realizzazione della vocazione sacerdotale e per questo diede vita, nel 1901, all’Istituto Missionari della Consolata. Avvertita poi l’urgenza di donne consacrate a tempo pieno alla causa dell’evangelizzazione, fondò, nove anni più tardi, l’Istituto Missionarie della Consolata che, insieme al ramo maschile, divenne oggetto delle cure del Beato Allamano nell’ultimo periodo della sua vita. Morì il 16 febbraio 1926. Fu beatificato da San Giovanni Paolo II il 7 ottobre 1990.

 

         3. Si chiamava Virginie Alodie, quando nacque in Canada nel 1840, la Beata Marie-Léonie Paradis, che vestì l’abito religioso delle Suore Marianite a Saint-Laurent presso Montréal. Dopo avere svolto il suo servizio di religiosa in vari luoghi del Canada e da ultimo, per otto anni, a New York, negli Stati Uniti, fu inviata al St. Joseph College a Memramcook, dove il suo itinerario vocazionale ebbe la sua più decisiva evoluzione. Raccolse attorno a sé un gruppo di ragazze, desiderose di abbracciare la vita religiosa e di sostenere spiritualmente e materialmente la persona ed il lavoro apostolico dei sacerdoti. Nacque così l’Istituto delle Piccole Sorelle della Santa Famiglia, che ebbe la sua casa madre a Sherbrook, all’estremo sud del Québec. Qui Marie-Léonie concluse il suo pellegrinaggio terreno il 3 maggio 1912. San Giovanni Paolo II celebrò la beatificazione di Marie-Léonie l’11 settembre 1984 a Montréal.

 

         4. Italiana, nata e vissuta a Lucca, in Toscana, fu la Beata Elena Guerra. Ricevuta pochi giorni prima di compiere otto anni la Cresima nel 1843, sentì nascere in lei, spontaneamente e senza che nessuno gliela insegnasse, una straordinaria devozione allo Spirito Santo. Fu l’inizio di un cammino di maturazione spirituale e di perfezione cristiana, incentrato su temi ascetici e soprattutto sullo Spirito Santo, il Cenacolo e la Pentecoste. Ammessa fra le Dame di Carità, visitava i poveri e i malati a domicilio e, col consenso dei propri familiari, lo fece anche quando a Lucca imperversò il colera. Si diede alla produzione e pubblicazione di scritti sulla condizione della donna e, insieme ad un gruppo di compagne, diede vita ad una scuola cittadina. Nacque così l’Istituto di Santa Zita, per l’educazione delle ragazze. In un secondo momento le religiose iniziarono la vita comune e presero il nome di Oblate dello Spirito Santo. Papa Leone XIII, autore tra l’altro nel 1897 dell’enciclica Divinum illud Munus sulla presenza e le virtù dello Spirito Santo, incoraggiò personalmente la Beata nella diffusione della devozione allo Spirito Santo. Dopo tre anni di salute alquanto precaria, Elena Guerra morì l’11 aprile 1914. San Giovanni XXIII la elevò agli onori degli altari, prima beatificazione del suo pontificato, il 26 aprile 1959.

 

         5. Da ultimo, il Beato Carlo Acutis, la cui fama di santità e segni si è estesa, in pochissimo tempo dalla sua morte, non solo in Italia ed in Europa, ma in tutti i Continenti. Nato a Londra, da genitori italiani, il 3 maggio 1991, Carlo visse a Milano. Chiese di ricevere la prima Comunione in anticipo rispetto all’età consueta, germe dell’apostolato dell’Eucaristia, che ne contraddistinse tutta la breve esistenza. A 14 anni iniziò il liceo classico all’Istituto Leone XIII di Milano, diretto dai padri gesuiti, dove ebbe modo di sviluppare ed esprimere al meglio la sua personalità di ragazzo impegnato e diligente, straordinariamente buono verso tutti. Insegnò catechismo ai bambini della sua parrocchia di Santa Maria Segreta. Appassionato dei più moderni strumenti di comunicazione, si occupò del sito internet della parrocchia e poi della sua scuola, ed infine della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum. Mise in piedi una mostra internazionale, con rassegna fotografica e descrizioni storiche, su 136 miracoli eucaristici. Accogliente e premuroso verso i più poveri, aiutava i senzatetto, i bisognosi, gli extracomunitari con il denaro risparmiato dalla “paghetta” settimanale. Una grave forma di leucemia pose fine alla sua vita terrena. Pochi giorni prima di morire offrì la sua vita al Signore per il Papa, per la Chiesa e per andare in Paradiso. La morte cerebrale venne dichiarata l’11 ottobre 2006 e il suo cuore smise di battere l’indomani mattina. Vostra Santità ha dichiarato Beato Carlo Acutis il 10 ottobre 2020.

 

         Circondati da una costante fama di santità, questi quindici Beati sono stati riconosciuti dal Popolo di Dio anche come intercessori di grazie e di favori. Recentemente Vostra Santità ha approvato il parere della Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi del Dicastero delle Cause dei Santi circa la Canonizzazione dei Beati Martiri di Damasco. Ella inoltre ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare i decreti riguardanti i miracoli attribuiti all’intercessione degli altri quattro Beati.

 

Te ergo, Beatíssime Pater,

eníxe rogo ut,

ad Dei glóriam totiusque Ecclésiae bonum,

Apostólica Auctoritáte,

caelestes honóres

Beatis

Emmanuéli Ruiz Lopez et septem Sociis

necnon Francísco, Moótio et Raphaéli Massabki,

Iosepho Allamano,

Maríae Leóniae Paradis,

Hélenae Guerra

et Cárolo Acutis

decernas

et, si Tibi placúerit,

dies státuas quibus illi Sanctorum catálogo

sollémniter adscribantur.

 

Dal Vaticano, 1 luglio 2024.

 

 

Marcello Card. SEMERARO

Prefetto

 

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